Comunità energetica: risparmio economico e rispetto dell’ambiente.
Pubblicato il: Aprile42022

Comunità energetica: risparmio economico e rispetto dell’ambiente.

Le comunità energetiche sono una novità abbastanza recente per il nostro mercato e sono state introdotte grazie al Decreto Milleproroghe, in particolare dall’articolo 42-bis. È un’idea che arriva dai Paesi del Nord Europa ma che si sta sviluppando sempre con maggiore diffusione in tutto il resto del Continente. 

Ma di cosa si tratta in poche parole? L’idea è tanto semplice quanto geniale: un insieme di cittadini si uniscono per produrre, distribuire e condividere energia pulita e rinnovabile. Ovviamente l’obiettivo primario delle Energy Community è quello della lotta allo spreco energetico, alla riduzione delle emissioni di CO2 e, non ultimo, un notevole risparmio economico. 

A creare una comunità energetica non sono solo semplici cittadini, ma possono essere imprese, autorità locali e attività commerciali che decidono di unirsi per dotarsi di impianti per la produzione e la condivisione di energia pulita da fonti rinnovabili.

All’interno di una comunità si può essere semplice consumer, un consumatore che usufruisce dell’energia generata, oppure un prosumer, cioè un utente che non si limita a consumare, ma diventa parte attiva nel processo di produzione di energia. Il prosumer, quindi, produce più energia di quella che gli serve e decide di immetterla in rete, condividerla con altri privati o la accumula in batterie per consumarla all’occorrenza.  

Le comunità energetiche, soprattutto in un momento come questo, rappresentano una scelta che porta 3 tipi di benefici, quello economico certamente, quello ambientale e anche quello sociale per via della condivisione dei vantaggi col resto della comunità.

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