Il Governo italiano, attraverso il Ministro Raffaele Fitto, ha per il momento abbandonato l’idea di una proroga per la fine del mercato tutelato dell’energia, che andava contro gli accordi stipulati con la Commissione Europea, confermando così il 10 gennaio come data ultima.
L’obiettivo è evitare la restituzione di 18,5 miliardi di euro, la terza rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) recentemente assegnata all’Italia.
All’interno di questo dibattito si inserisce A.R.T.E. (Associazione di Reseller e Traders di Energia) a cui Società Energia Italia è iscritta sin dalla sua fondazione, che sottolinea un punto chiave: negli ultimi 12 mesi i clienti nel mercato tutelato dell’energia hanno speso il 60% in più rispetto a quanto accadrà nel mercato libero.
Il Libero Mercato è più conveniente del Mercato Tutelato
Inoltre per rispondere a chi ha ancora dubbi sulla convenienza tra mercato tutelato e libero, A.R.T.E. ha inviato un comunicato stampa in cui è stata presentata una comparazione tra la bolletta media di una famiglia italiana di energia elettrica del mercato tutelato vs il libero mercato degli ultimi 12 mesi (ottobre 2022 – settembre 2023). Dai risultati emerge che con un consumo di 225 kWh al mese per 1 anno, con il mercato libero c’è un risparmio di 243 €. Questo risparmio, evidenzia A.R.T.E., è particolarmente evidente nei mesi più freddi dell’anno, quando la concorrenza sul libero mercato diventa un elemento determinante nel definire i prezzi dell’energia.
Rivolgendosi direttamente al Ministro Pichetto Fratin, A.R.T.E. chiede spiegazioni sulla volontà di rimandare il passaggio al mercato libero, sottolineando che la transizione è un vantaggio per le famiglie italiane e invita il Ministro a considerare attentamente i benefici della competizione.
Una scelta strategica per l’Italie e le famiglie
In conclusione è evidente che la transizione al mercato libero dell’energia è una scelta strategica e necessaria per il futuro energetico dell’Italia ed è quindi fondamentale considerare tutti gli aspetti finanziari e competitivi. Le parti interessate dovrebbero collaborare per un passaggio senza intoppi verso una maggiore competitività e a favore di un risparmio per le famiglie italiane.
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